Il Podologo, in qualità di professionista sanitario, ha il dovere di osservare un codice deontologico nell’esercizio delle proprie mansioni. Il Codice a cui mi rifaccio è quello dell’Associazione Italiana Podologi, della quale condivido i valori professionali. Di seguito uno stralcio.
- Tutelare la salute podologica della persona sempre e comunque nel rispetto della dignità e della libertà della persona umana, senza discriminazioni di età, di sesso, di razza, di religione, di nazionalità, di condizione sociale, di ideologia quali che siano le condizioni istituzionali o sociali nelle quali opera. L’esercizio della podologia è fondato sulla libertà e indipendenza della professione.
- Nell’esercizio dell’attività professionale, attenersi alle conoscenze scientifiche della podologia e ispirarsi ai valori etici fondamentali assumendo come principio il rispetto della salute fisica, della libertà e della dignità della persona: non deve soggiacere a interessi, imposizioni e suggestioni di qualsiasi natura.
- Mantenere il segreto professionale su tutto ciò che può conoscere in ragione della sua professione; deve, altresì, conservare il massimo riserbo sulle prestazioni professionali effettuate o programmate, nel rispetto dei principi che garantiscano la tutela della riservatezza.
- Tutelare la riservatezza dei dati personali e della documentazione in suo possesso riguardante le persone anche se affidata a codici o sistemi informatici. Nelle pubblicazioni scientifiche di dati sanitari o di osservazioni relative a singole persone, il podologo deve assicurare la non identificabilità delle stesse. Analogamente il podologo non deve diffondere, attraverso la stampa o altri mezzi di informazione, notizie che possano consentire la identificazione del soggetto cui si riferiscono.
- Aggiornarsi e provvedere alla formazione professionale permanente (crediti ECM), onde garantire il continuo adeguamento delle sue conoscenze e competenze al progresso scientifico nel campo specifico della podologia.
- Redigere chiaramente la cartella clinica, con puntualità e diligenza, nel rispetto delle regole della buona pratica specifica. Tale cartella dovrà contenere, oltre a ogni dato obiettivo relativo alla condizione patologica e al suo decorso, le attività sanitarie praticate. Nell’interesse esclusivo della persona assistita, il podologo metterà la documentazione sanitaria in suo possesso a disposizione della persona stessa, o dei suoi legali rappresentanti o di istituzioni da ella indicati per iscritto.